BORSE: CONTENITORI E SUCCURSALI
Mi passi le chiavi? Sono nella borsa, sul divano.
Clelia trova la borsa, la apre, e la sua mano scompare nella tana del coniglio; biro, matite per scrivere e per gli occhi, rossetto, smalto per le unghie, fazzoletti di carta, il cellulare e un rovo di cavetti, fogli carte bollette, un metro da sarta, un portafoglio, monete sparse e chiavi, tante chiavi: la stiva di una nave ma dopo il naufragio.
Trova qualcosa, lo porge. No, sono le chiavi dell'ufficio.
Clelia trova un altro mazzo, ma è quello della casa di campagna; lo si capisce dal portachiavi a forma di ghianda, spiega l'amica. In effetti nella borsa c'è pure una ghianda, una vera, e una piuma di pavone con gli occhi chiusi. Le chiavi della bicicletta, quelle per la macchinetta del caffè e finalmente le chiavi dell'auto per partire.
Le borse per una donna sono un contenitore, una succursale e un'autobiografia.
Le borse di alcune donne sono un archivio perfetto;un comparto per ogni oggetto, ogni cosa ha uno ed un solo posto:il cellulare nella sua tasca, la busta portadocumenti, i trucchi nella pochette, gli appunti nell'agendina. La borsa di altre donne, invece, è un labirinto di intenzioni, é il pozzo dei miracoli:si cerca e qualcosa si trova, ma è impossibile prevedere cosa.
La stessa corrispondenza c'è tra una donna e la propria macchina:la vettura di alcune donne è sempre come nuova, lucida, pulita, in ordine, profumata;l'auto di altre donne, al contrario è un perenne sanmartino e l'abitacolo sembra un mercatino delle pulci: quelle donne magari hanno classe e stile, ma gestiscono le loro auto come uno svuotacantine smemorato. Tra il modo in cui una donna vive la propria borsa e la propria macchina c'è sempre una perfetta corrispondenza come tra il carattere e il suo specchio.
Clelia trova la borsa, la apre, e la sua mano scompare nella tana del coniglio; biro, matite per scrivere e per gli occhi, rossetto, smalto per le unghie, fazzoletti di carta, il cellulare e un rovo di cavetti, fogli carte bollette, un metro da sarta, un portafoglio, monete sparse e chiavi, tante chiavi: la stiva di una nave ma dopo il naufragio.
Trova qualcosa, lo porge. No, sono le chiavi dell'ufficio.
Clelia trova un altro mazzo, ma è quello della casa di campagna; lo si capisce dal portachiavi a forma di ghianda, spiega l'amica. In effetti nella borsa c'è pure una ghianda, una vera, e una piuma di pavone con gli occhi chiusi. Le chiavi della bicicletta, quelle per la macchinetta del caffè e finalmente le chiavi dell'auto per partire.
Le borse per una donna sono un contenitore, una succursale e un'autobiografia.
Le borse di alcune donne sono un archivio perfetto;un comparto per ogni oggetto, ogni cosa ha uno ed un solo posto:il cellulare nella sua tasca, la busta portadocumenti, i trucchi nella pochette, gli appunti nell'agendina. La borsa di altre donne, invece, è un labirinto di intenzioni, é il pozzo dei miracoli:si cerca e qualcosa si trova, ma è impossibile prevedere cosa.
La stessa corrispondenza c'è tra una donna e la propria macchina:la vettura di alcune donne è sempre come nuova, lucida, pulita, in ordine, profumata;l'auto di altre donne, al contrario è un perenne sanmartino e l'abitacolo sembra un mercatino delle pulci: quelle donne magari hanno classe e stile, ma gestiscono le loro auto come uno svuotacantine smemorato. Tra il modo in cui una donna vive la propria borsa e la propria macchina c'è sempre una perfetta corrispondenza come tra il carattere e il suo specchio.